Chi si è magnato la Magna Grecia?
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Tags: Pitagora; capretti; Metaponto; Magna Grecia; Bray; spocchia
“Proprio pochi giorni prima del
nubifragio della scorsa settimana, i tecnici della Regione interessati alla
tutela e alla salvaguardia avevano terminato degli interventi lungo la foce del
Bradano”. Abbiamo raggiunto telefonicamente il Dott. Antonio De Siena,
Soprintendente dei Beni Archeologici della Basilicata, che con gentilezza e
disponibilità ha risposto alle nostre domande. Come detto pocanzi, proprio
qualche giorno prima dell’allagamento, i tecnici avevano protetto le parti del
territorio a rischio, tant’è vero – assicura De Siena - che in quegli stessi
punti il Bradano ha retto alla perfezione. Cosa
non ha funzionato, allora? Perché il Parco Archeologico di Metaponto è rimasto
sommerso da acqua e fango?
Gli abbiamo chiesto se questo tipo di
perizie debba avvenire con scadenze mensili, annuali o random. De Siena ci ha
risposto che dall’alluvione del 1911 il territorio è continuamente monitorato.
La domanda resta insoddisfatta: cosa non ha funzionato, allora? Perché il Parco
Archeologico e tutta la zona del
metapontino sono rimaste sommerse da acqua e fango? Non abbiamo competenze
tecniche, quindi ci restano due vie: la ricerca e l’immaginazione. Dal momento
che abbiamo promesso di lasciare i capri espiatori al pranzo di Pasqua, qui di
seguito vi forniamo un link interessante (www.commissariostraordinariorischioidrogeologico.basilicata.it ) in cui viene data notizia della sottoscrizione di un Accordo di Programma in data 14 dicembre
2010 tra il Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Basilicata.
L’accordo aveva ad oggetto la “programmazione e il finanziamento di
interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare
nel territorio della Regione Basilicata”, la cui priorità era la “salvaguardia
della vita umana (sic!) attraverso la riduzione del rischio idraulico, di
frana e di difesa della costa, sia mediante la realizzazione di nuove opere,
sia con azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria” . Analizzando il
documento in questione, la copertura finanziaria totale del fabbisogno
ammontava a 26, 935 mln di Euro, di
cui 20,200 mln del Ministero e 6,735 mln della Regione, rientranti nel Programma
Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (PO FESR). Per l’attuazione
di questi interventi, tra l’altro, i sottoscrittori si sono avvalsi “di uno o
più commissari straordinari” e di un “Comitato di indirizzo e controllo
dell’Accordo”1 (quest’ultimo senza oneri a
carico dell’Accordo stesso, ndr).
Ricercando sul web, dell’avvenuta
realizzazione di questi interventi non c’è traccia. E anche se ve ne fosse,
non sarebbe sufficiente a soddisfare la nostra domanda, perché si presume che,
trattandosi di “interventi urgenti”, questi siano stati effettuati a distanza
di poco tempo dalla sottoscrizione dell’Accordo. Il nubifragio ha fatto una
vittima e danni non ancora stimati. Quindi o siamo poco informati o non
sappiamo ricercare notizie. Vorremmo, a questo punto, che qualcuno illumini la
nostra sete di conoscenza.
Nel frattempo, nonostante l’appello del
Quotidiano della Basilicata al Ministro Bray affinché salvi Metaponto, da Roma
non è arrivata nessuna risposta concreta. In compenso, il Dott. De Siena ci ha detto che
“Il Ministro Bray è quotidianamente
in contatto con noi, chiede informazioni su come stanno andando i lavori e a
che punto siamo. Le decisioni che
prenderà non le conosciamo”.
A proposito di Bray, ricordiamo che qualche
settimana fa il ministro è stato a Matera e fonti ci riferiscono che ha
rimproverato una dirigente del Ministero, perché indossava una spilletta di
Matera2019, facendole notare che un funzionario statale non può, nell’esercizio
delle sue funzioni, “fare il tifo” per una città italiana piuttosto che per un’altra
(non sia mai che a Urbino o a Reggio Calabria si risenta qualcuno). Visto che è
così puntiglioso con il lavoro degli altri, sarebbe giusto che lo fosse anche
con il suo, dando qualche segnale concreto (il Quotidiano della Basilicata non
ha ancora ricevuto una risposta all’appello “Salviamo la Magna Grecia”, per
esempio).
Per chiedere scusa a Pitagora, che
starà subendo tutto ciò rivoltandosi nella tomba, citiamo uno dei suoi versi
aurei: “Di quei mali, che per demoniaco destino toccano ai mortali, con animo
calmo, senz'ira sopporta la tua parte pur alleviandoli, per quanto ti è dato: e
ricordati che non estremi sono quelli riservati dalla Moira al saggio.”
1 1 Coordinato dal Direttore Generale per la Tutela del Territorio
e delle Risorse Idriche del Ministero o da un suo delegato e composto da un
rappresentante dell’Assessorato regionale Infrastrutture, opere Pubbliche e
Mobilità e da un rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile.
Francesca Avena
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